martedì 17 aprile 2007

16 Marzo, Trani (Bari)

Ci svegliamo freschi come delle roselline...facciamo una splendida colazione in una stanza piena di sole. La signora viene a trovarci accompagnata dalla cagnolina Sascha, una specie di yorkshire terrier che la segue come un'ombra. Dovremmo partire anche abbastanza presto...ma Ciro Fabio e Valentina ci portano a mangiare fuori in compagnia di altri due amici: Gerardo -musicista- e Andrea -semplicemente amico-.

Dopo aver girovagato alla ricerca di un ristorante aperto -era già tardi- ci dirigiamo su per una collina. Sali sali sali sali...non finisce più! Arriviamo in un paesino di cui in questo momento mi sfugge il nome. Il ristorante è la quintessenza della campanietà: c'è anche il signore che intona melodie napoletane accompagnato dal volenteroso Gerardo...io schivo l'esibizione per un pelo. E poi il pranzo...come descriverlo? Un festival di cose buone: melanze, peperoni, verdure varie sott'olio, pesce, pasta in tutti i sughi possibili...ho mangiato che non ne potevo più. Anche gli altri:







Alla fine scendiamo che è già tardissimo, e noi dovremmo essere sull'autostrada da un pezzo...invece siamo qui e vediamo questo:



Dopodichè, on the road verso Trani. Il buon Beppe mi scrive però indicazioni sbagliate ("Uscite a Trani-Corato"...non esiste!), così arriviamo a Molfetta e dobbiamo tornare indietro. Se ne vanno 40 minuti. Alla fine giungiamo a Trani "città slow", come recita l'insegna. Tutto è bianco, a Trani. Non c'è posto per altri colori. Raggiungiamo facilmente il Santo Graal, il pub irlandese più elegante che mi sia capitato di vedere. Dentro aspettano solo noi. In fretta facciamo la prova suoni aiutati da Antonio, un amico di Beppe. Il proprietario, Francesco, si offre di accompagnarci al B&b. I0 non sono sicura che sia il caso: dobbiamo iniziare alle 22e30, e manca un'ora. Lui insiste, così andiamo.

Il b&b è in realtà un monolocale minuscolo ma molto carino situato sopra un altro locale. Non abbiamo il tempo di stare lì: 10 minuti e dobbiamo andare. Da qui in poi iniziano una serie di disavventure che hanno certamente seminato il malumore e la preoccupazione in me e in Davide -ritardi, malintesi con il proprietario, chiavi che non aprono-.

Alla fine il concerto è un continuo singhiozzo -io mi alterno 4 volte con il cornamusaro Giovanni Gelao, e nel locale c'è una gran confusione, meno male che c'è Francesco Cutrone che è venuto a sentirci...infatti le foto qui sotto sono sue.




Ma ho iniziato tardi e devo finire prima del previsto: improvvisiamo tutti e tre insieme "Zombie", e il pubblico gradisce. Mangiamo tranquilli. Alla fine, quando arriva il momento topico, il proprietario ci fa sedere e senza tante parole ci spiega che non è rimasto soddisfatto della serata. Tira fuori che si aspettava due musicisti, che Davide ha suonato troppo poco, che abbiamo iniziato in ritardo. Io cado dalle nuvole per quanto riguarda i due musicisti, per il ritardo faccio solo presente che abbiamo ricevuto indicazioni sbagliate e che siamo rimasti chiusi fuori di casa, ma si vede che "il tipo ci sta provando". Si tiene 20 euro e poi ci offre dell'altra roba da mangiare. A me viene da ridere a pensare a quanto ha guadagnato quella sera -il locale era pienissimo-. Smontiamo tutto, ci carichiamo e andiamo alla nostra stanzetta. In strada c'è una bolgia. Verso le 3 finalmente riusciamo a dormire...

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