giovedì 1 aprile 2010

Il Blues e i ricordi che non ho .

Non avrei mai pensato che potesse piacermi il Blues. Non ho mai avuto pregiudizi di sorta nei confronti di un qualsiasi genre musicale, ma il Blues mi è sempre sembrato lontano dalla mia storia musicale, lontano nel tempo e nei sentimenti.

Non avevo capito un cazzo.

Un giorno ho scoperto che ai primi del 900 nel Mississippi viveva un signore che si chiamava Blind Lemon Jefferson. Che nome meraviglioso, ho pensato. Mi ricordava un po' "Lemon TD Novecento", con la differenza che quest'ultimo suona terribimente finto, e ho anche il sospetto che Baricco quando l'ha coniato abbia pensato a questo signore nero, grosso e cieco.



Mi ha impressionato moltissimo, questa foto. Mi ha comunicato sofferenza, e un essere fuori dal tempo che mi ha dato i brividi. E questa cecità...dopo ho scoperto che molti cantanti blues dell'epoca erano ciechi, per violenze o malattie, spesso fin da piccoli. E dunque non restava molto da fare, per loro, se non suonare e cantare. Alcuni sono diventati benestanti, altri sono rimasti poveri in canna. Omero era così. O meglio, la leggenda di Omero ci parla di un vecchio cantore cieco, che girava a piedi e cantava le sue storie. Questi primi cantori blues erano dei novelli Omero, armati di chitarra, si sedevano ai bordi delle strade e intonavano le loro melodie malinconiche, spesso molto simili fra loro, ma in questa similitudine si sentivano vicini l'uno all'altro, e alla gente che li ascoltava. Spesso lasciano senza fiato per l'assoluta onestà con cui cantavano. Non avevano cose inutili a circondarli. Orpelli. Inutili abbellimenti. Erano soli, e cantavano la propria solitudine. Forse è questo che mi ha colpito: questa loro consapevolezza di essere soli, fino alla fine, e cantarci su, per esorcizzare la paura di vivere e morire così.


Per esempio ne parla molto bene Skip James in questa canzone:



Ogni tanto mi vedo così. Anche se non sono cieca fisicamente, mi sento cieca nei sentimenti, e girovago alla ricerca di risposta. Mi vedo sotto un albero, uno qualsiasi, a cantare e suonare per chi ha voglia di ascoltare...non che rimpianga quei tempi e quei luoghi: era un'epoca davvero dura, e si moriva di niente. Ma lo spirito, sì, quello lo rimpiango. Non l'ho mai avuto, eppure ogni tanto è come se la Storia si impadronisse di me e mi dicesse: "Non ricordi? Com'era bello quel tempo?".
Io non lo ricordo, eppure mi appare bellissimo, nei ricordi che non ho.

*n*

3 commenti:

mikeb ha detto...

A me la botta grossa me l'ha data R.L.Burnside, uno delle colline del Mississippi che ha anche ammazzato...se vai a vederti i video su youtube ti accorgi del vissuto di questa gente già dalle prime note...

qwe ha detto...

mi guardo sbigottito e penso... mi sa che non c'ho capito un cazzo manco io... suppongo che dovrei ringraziarti...
un abbraccio

Anto ha detto...

Marcella... è una piccola grande rivalezione trovarti "qui"...

...quanto tempo dalla nostra passeggiata sul lungomare di Santa Margherita Ligure... ricordi?


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