domenica 12 giugno 2011

Perchè Domenica e Lunedì NON voterò al referendum .

Domani e lunedì io NON parteciperò al referendum perchè:
1) io sono CONTRO il sistema-stato, che ora sembra l'unica scelta possibile.
2) sono contro la finta democrazia che ci somministrano con il latte materno.
3) sono contro i confini che rendono me italiana e un altro francese, o svedese, o marocchino, o romeno.

Il referendum è il "contentino" che ci viene dato, per farci vedere che ogni tanto contano anche le persone comuni, la gente, il popolo. Ovvero NOI.

Io non voglio il contentino. Per questo NON vado a votare al referendum.
Scrivo questo perchè in mezzo ad un mare di "votate, votate, votate" pensavo potesse essere utile anche un'altra opinione.
Niente insulti, please. Rispettate la mia voce come io rispetto la vostra.

*neve*

8 commenti:

Luigi ha detto...

finalmente una con le palle!!!

Anonimo ha detto...

rispetto la tua decisione, ma non sono d'accordo. mi senbrava giusto che il presidente del consiglio ed i ministri si presentassero in tribunale come siamo costretti noi: sono andato a votare ed ho votato sì. in più, desidero che l'acqua resti pubblica e che non si facciano centrali nucleari: ho votato ancora sì. al di là di mille elucubrazioni, penso che votare sia stata la scelta giusta: se NOI 57% non fossimo andati a quest'ora potresti solo sperare di non avere un reattore nucleare sotto casa, potresti sperare di non pagare l'acqua chissà quanto (magari di qualità pure peggiore), e il "caro" premier se la riderebbe alla faccia di tanti come te che l'hanno aiutato a fregarsene, ancora una volta, della legge! sei d'accordo? ciao!

nino p. ha detto...

Perdonami ma, non accetto ciò che dici... massimo rispetto per il tuo pensiero, ma non lo accetto. Non si tratta di contentini e di sistema stato. Al sistema fa più comodo il disinteresse e l'accettazione. Può darsi che la democrazia sia finta come dici tu...anzi è più che probabile, ma astenersi anche se consapevolmente è una rinuncia a partecipare o a partecipare passivamente. Se le cose non vanno, bisogna lottare per cambiarle. Se poi invece hai scelto di non votare perchè condividi il pensiero del premier...beh... perdonami ma è ancora peggio!

creabea ha detto...

Rispetto la tua opinione, probabilmente non hai nemmeno tutti i torti, ma non so se ti sei accorta che il sopore in cui siamo stati indotti da un certo tipo di subcultura compiacente; da un'informazione TELEcomandata da un patrimonio televisivo in mano ad un Uomo Solo; dalla mancanza politica di responsabilità verso i problemi del paese,(abbandono della RES PUBLICA), e chi più ne ha più ne metta, abbia fatto sì che i cittadini si siano allontanati, disamorati dalla propria dignità di popolo. Si è creato un insano individualismo per cui ognuno di noi ha iniziato a demandare ad altro. Quindi, questa volta, è stato vigorosamente importante andare al voto. La coscienza civica è fondamentale per difendere l'identità di un paese come il nostro che è stato svilito, ridicolizzato e vilipeso da un governo irresponsabile. L'Italia patria di grandi uomini nel campo dell'arte, della cultura, delle scienze ecc., spero che rinasca in un nuovo RINASCIMENTO e che ritorni ad usare il Pensiero.
Beatrice

neve su di lei ha detto...

Grazie a tutti per la partecipazione, ma forse non è chiaro il concetto: io non riconosco la forma-Stato. Non la riconosco e non ho nessuna intenzione di legittimarla, in nessun modo. Andare a votare ad un referendum è chiaramente un modo per legittimarla, dunque non vado a votare. Chi mi accusa di disinteresse sbaglia alla grande: il mio è un non-voto attivissimo, non dettato dalla pigrizia ma da una precisa visione delle cose. Per me il concetto di "dovere civico" non ha nessun valore.

Per quanto riguarda la questione dell'acqua pubblica, delle centrali nucleari, ecc...mi sembra terribilmente ingenuo pensare che la parola del popolo conti veramente qualcosa. Il popolo non conta niente. Il vento è cambiato, per un po' il nucleare sarà bandito, ma poi magari fra un po', quando il ricordo del Giappone sarà sfocato, troveranno il modo di riproporci il nucleare in altro modo, in altre forme. Magari non lo chiameranno neanche "nucleare". Certamente se non fosse accaduto l'incidente giapponese il referendum sarebbe fallito, e alla grande.

Andare a votare e mettere una croce non significa certo lottare, Nino P. Non pensare che siccome hai messo la tua brava crocetta ora sei a posto. La lotta per cambiare il mondo passa attraverso metodi ben diversi da una cabina elettorale. Che tu possa pensare che io la pensi come il premier mi fa capire che forse ciò che scrivo non ti è molto chiaro!

Ultima cosa: finchè chi mi risponde continuerà ad usare la parola "Italia", "dovere civico", "cultura italiana" come validi argomenti per convincermi che ho torto, non andrà molto lontano, e dimostrerà di non aver capito molto il mio pensiero. Nonostante io lo abbia espresso chiaramente, per altro.

*neve*

silviaebasta ha detto...

io invece sono pienamente daccordo con te! e finalmente una persoan che la pensa come me!!
ciao!!

Anonimo ha detto...

libera di vederla come vuoi, tanto so che non cambierai idea. però, al di là della forma in cui un non-voto viene espresso, resta sempre un non voto, concretamente una mancata presa di posizione...

neve su di lei ha detto...

grazie a silvia e ad anonimo per aver partecipato alla discussione!

*neve*