domenica 18 settembre 2011

La casa nel bosco .


Ora vi racconto una storia.

C'era una volta un bosco. Un bel bosco verde e pulito, come non se ne vedono quasi più. In questo bosco c'erano due persone, un uomo e una donna, che costruivano una casa. Una bella casetta di legno nel bosco verde. Non si sa bene che nomi avessero, ma lui era L'Uomo Che Sapeva Di Albero, lei La Ragazza Dei Palloncini. Due nomi un po' così. La dicevano lunga sul loro modo di vedere la vita.

Insomma, questi due stavano costruendo la loro casetta in mezzo al bosco. La costruivano in modi diversi, uno da una parte e l'altra dall'altra, ma con tenacia comune, e molto impegno, ma mentre L'Uomo Che Sapeva Di Albero si faceva molto gli affari suoi, concentrato sul suo lavoro, La Ragazza Dei Palloncini spesso andava a vedere cosa lui stesse combinando, dava un'occhiata, ci girava intorno, giusto come i palloncini del suo nome. Sorrideva, oppure s'adombrava, dipendeva dalle volte. Lui continuava senza sosta a costruire. Questa è un po' la storia, no? Lei ci ballava intorno, lui costruiva.

E insomma, succede che un brutto giorno lei va di nuovo a vedere cosa lui stesse combinando, e quel che vede non gli piace. Non gli piace per niente. Non sa bene perchè. Forse è troppo scuro, forse non s'incastra bene col resto, forse aveva solo voglia  che lui magari facesse una pausa e stesse un po' con lei. Si mette a piangere, gli dice che così non le piace, non le va. Lui deve cambiare modo, altrimenti... Altrimenti non sa bene neanche lei.

In effetti non è un granchè, come comportamento. Cosa significa "cambia modo oppure..."? Suona come una minaccia, e lei non è in grado di minacciarlo, non ha neanche senso la minaccia. Comunque...

Lui si ferma. Smette di lavorare, posa gli strumenti e la guarda sorpreso. Sono stupito, le dice, non capisco. Lei con rabbia gli sbatte addosso le sue lacrime. Non va bene così, devi costruire in modo diverso. Devi farlo come dico io! Non che lei non abbia le sue ragioni, ma certo lui stava costruendo con passione e impegno, e questo lei lo sapeva bene.

Discutono, e lei lo osserva con malinconia e disperazione. Gli sembra così lontano e irraggiungibile, quell'uomo che sa di buono, che sa di albero. Lui guarda solo in avanti, e quando posa gli occhi in quelli di lei ce li tiene giusto un attimo, poi li distoglie. Sembra inevitabile. La resa. 

Così accade. Lei se ne va, nel buio, e le pare di svenire, mentre cammina nella notte. Si sente un fantasma, e non ricordava quanto fosse orribile barcollare su una strada, senza forze. Ora lo ricorda bene. Si avventura in questo bosco che fino a poco prima era sembrato così accogliente e magico, e che ora le sembra solo nemico, solo estraneo. Pensa. Voglio davvero questo? Che ne sarà di quella bella casa che stavamo costruendo? Se la prenderà qualcun altro? Qualcun altro ci abiterà? Oppure il bosco se la riprenderà? E che ne sarà di me?


Lui rimane lì. Si siede a terra, mastica una sigaretta. Guarda la casa costruita fin ad ora. Si chiede "E' questo che voglio anche io?". La risposta è probabilmente no. Ma io voglio cambiare? No. Io voglio costruire la casa a modo mio. E' questo che voglio. E lo dico chiaro e forte.

Lei nascosta nel folto del bosco è ritornata indietro e lo osserva nascosta. Pensa a tutte le volte che è rimasta incantata a guardarlo. Non c'è niente di più bello al mondo dell'Uomo Che Sa Di Albero mentre scartavetra una porta, e ride al pensiero.

Insomma, in pratica questa resa non sta bene né a lei né a lui, dunque cosa succede? Succede che dopo un po' di tempo passato lei nel folto della boscaglia a osservarlo, e lui a pensare con la sigaretta masticata, lei sbuca fuori e gli dice "Che cavolo stiamo facendo? Non ha senso tutto ciò". Lui è sostanzialmente d'accordo. Mi spiace, dice lei, accetterò il tuo modo di costruire la casa, anche se è diverso dal mio, anche se ogni tanto mi fa impazzire. Ma è il tuo, e tu non mi hai mai detto che il mio modo non ti piace, o che lo devo cambiare. Lui ci pensa un po'. Sicuramente ci sta ancora pensando, a questa storia. Però hanno ricominciato a costruire la casa nel bosco.

Cosa significa questa storia? Sapete che non lo so? Penso solo che costruire le case nel bosco è bello, ma è anche scomodo alle volte, perchè i rami ti si conficcano nelle gambe e nelle braccia. E poi è pieno di insetti....

*neve*

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