sabato 19 maggio 2012

Hunger games .

Ieri sono andata al cinema con dei miei colleghi educatori e i loro affidi e la mia fida affida, Y.

Tanto siamo entrati gratis, e già questo ha reso più bello il film, che era "Hunger games" di Gary Ross, quel Gary Ross che tanto tempo fa mi aveva entusiasmato firmando "Pleasentiville". Sbaglia chi bolla film come "Hunger games" o "Twilight" come dei teen-movie in senso dispregiativo: ci sono film "per adulti" che sono infinitamente peggio. Questo ovviamente non significa che "Hunger games" sia un capolavoro, tutt'altro.

Innanzitutto, il doppiaggio in italiano mi impedisce di poter avere una visione completa del film, che si divide nettamente in due: una prima parte che ha parecchie lungaggini, macchinosa anche se necessaria, in cui si descrive la situazione di un mondo futuro solo apparentemente diverso da quello attuale - e forse questa è la cosa migliore del film: la sua "politicità", che rimane in ombra ma comunque ben chiara ha chi ha voglia di esplorarla - e una seconda parte, già famosa per la sua violenza - da notare che non è più violento di un qualsiasi "Lost" o altro già visto in giro. In bilico fra mitologia e la saga di Star Wars, con ragazzi costretti da cose più grandi di loro a diventare adulti in fretta, "Hunger games" non convince del tutto per eccessive lungaggini e per i personaggi tagliati con l'accetta, ma siamo solo al primo capitolo di una saga che, qualcuno dice, sostituirà "Twilight". Come inizio non è da buttare.



*neve*

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