domenica 15 marzo 2015

Grazie Joan .

Seduta in galleria, anzi, in piccionaia, il palco appariva davvero lontanissimo. Eppure, appena è apparsa, in quel grande nero, circondata da altri strumenti eppure gigante nella sua solitudine, mi sono commossa. Mi sembrava incredibile poter assistere al concerto di un pezzo della Storia della Musica, anzi, di un pezzo di Storia in generale. Questa piccola grande donna davanti a noi aveva cambiato la Storia, scritto e cantato grandi canzoni, fatto sit-in, pronunciato parole importanti contro la guerra, contro i potenti della Terra, contro le armi e a favore degli emarginati, dei poveri, dei dimenticati. Questa piccola grande donna continua a cambiare la storia: a 75 anni non ha perso un grammo dello smalto che aveva nei "faboulous sixthies", e con eleganza ha snocciolato tutti i suo successi, da "Blowin' in the wind" a "Here's to you", passando per "Gracias a la vida", "It's all over now baby blue", passando per canti tradizionali arabi e spagnoli con meravigliosa grazia. Omaggia l'Italia con "C'era un ragazzo" e "Il prato verde dell'amore" di Morandi, legge alcune presentazioni in italiano, è simpatica e ironica, e alla fine la gente non la lascia andare più via, tanto che quasi viene giù il teatro se non concede almeno 5 bis.

Torno a casa più serena, e con la sensazione di essere meno sola.

Grazie Joan!





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