martedì 7 marzo 2006

Domanda intelligentissima!

"Ma tu cosa pensi dell'autobiografismo?". Il mio caro amico Jedd, che non ho mai visto e che forse conoscerò questo sabato ad Albenga, mi ha fatto questa domanda causandomi un attacco di panico.
Io personalmente non riesco a scrivere se non basandomi su esperienze personali. Tutto ciò che racconto nelle canzoni è realmente accaduto, almeno nella maggior parte dei casi. Normalmente io esplicito molto questa cosa, e tra un'accordatura e l'altra racconto anche chi sono i personaggi di cui parlo, o in che periodo si è svolta la storia. Il bello è che poi queste storie diventano davvero favole. Intendo dire:più vado avanti, più mi sembra che ciò che sto raccontando sia solo un'invenzione, che esista solo nella mia testa. Sul serio ho il dubbio, qualche volta. Così anche le storie negative diventano semplicemente delle storie da cui imparare qualcosa, e improvvisamente perdono la loro connotazione negativa e diventano belle da raccontare. Io in realtà lo so che sono successe davvero, però così accade che tutto mi sembri più leggero. Più condivisibile con gli altri.
Lo stesso con le cose belle. Più le racconto, più penso" ma è successo davvero?", così alla fine la storia rimane bella però, come dire?...tutto sommato, è solo una storia. E' bella, sì, ma davvero è solo una storia, e chissà quante altre ce ne sono, che aspettano solo di essere vissute, o scoperte, e raccontate. E' un modo per dare valore alle cose che ho vissuto, o in cui sono passata per caso, alle persone che ho conosciuto e che hanno illuminato la mia vita, in un modo o nell'altro.

Quando penso che alla fine sto facendo semplicemente questo, mi viene proprio da alzare gli occhi al cielo, e sorridere...e così sorrido un sacco di volte!

Caro Jedd, ho risposto alla tua domanda?

E tu invece come la vivi? Scommetto che tutto sommato non ho detto cose molto originali. Intendo dire, alla fine forse tutti coloro che scrivono la vivono così...

marcella

2 commenti:

Jed ha detto...

Ah,io sono innamorato del modo di comporre delle persone. Non lo trovo mai banale. O meglio se la canzone non è banale di solito non lo è nemmmeno il modo in cui è nata. Io credo che un autobiografismo sfacciato sia un errore;cerco di evitarlo. Insomma non è che posso affliggere due ore le persone con le mie fisime. Certo c'è "la canzone del vino" in cui appaio e scompaio in un dialogo con la bottiglia ed esce fuori perfino il mio nome. Ma è una cosa giovanile (???)... Di solito cerco di uscire da me stesso. La cosa ha pro e contro;nel senso che a volte finisce che per non trasporre la mia vita nelle canzoni finisco per fare il contrario influenzando le mie relazioni. Rendendole molto meno lineari e molto più prismatiche (esiste prismatiche?). Sono l'unica persona che si fa influenzare troppo da se stesso...incredibile.O insopportabile. Fai tu. Per la serie tutto torna sempre in modo beffardo stasera vado a vedere i sei personaggi in cerca di autore. E' la storia,come sai,dello stesso dramma che vissuto da persone diverse diventa sei drammi diversi. Forse io gioco a fare delle stesse storie il dramma unico dei mille personaggi che vorrei essere o che non posso essere o altro. Crisi di panico? E' la vendetta per le sgridone...a sabato.

neve su di lei ha detto...

Bè, non è poi così diverso da come faccio io...pure io cerco di uscire da mes stessa. Per questo alla fine non so più se ciò che racconto è vero, o me lo sono inventato. Alla fine non è neanche molto importante. Alla fine è importante solo se la canzone è bella, emozionante, se ti arriva qualcosa. Che sia vero o falso ciò che si racconta...Tim Burton ha fatto un bellissimo film sull'argomento: "The Bigh Fish". Qualcuno l'ha visto?