Questo che vedete qui sotto è il racconto fotografico - pubblicato su Facebook, con piccole note - di quello che è stato il mio incredibile viaggio a Lagonegro. Incredibile perchè, veramente, non potevo immaginare chi e cosa, di straordinario, avrei incontrato.
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Eccolo. Il mio primo passo verso un posto in cui da ragazzina andavo solo con l'immaginazione.
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é in momenti come questi che si vede chi ha fatto gli scout e chi no
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Eccoci.
Noi siamo pronti. Tu ricordati di metterti i calzini - quella
pallottola bianca sopra lo zaino. E vedi di sbrigarti, che c'é da
prendere un treno .
Scarpe da combattimento per viaggi importanti guardano la ferrovia e aspettano .
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E
insomma, ci siamo quasi. Quella cosa incredibile di realizzare il
proprio sogno di bambina sta per succedere. Ancora qualche ora e sarò a
Lagonegro.
C'era nato e vissuto Pino Mango. É riduttivo affermare che fosse il mio cantante preferito: Pino Mango per me é stato molto di più. In certi momenti é stato la mia famiglia. Da ragazzetta ero molto sola, sono stata sfortunata nelle amicizie, venivo presa regolarmente in giro a scuola e agli scout per i motivi più diversi, ero sensibile e molto fragile. Tornavo a casa ingoiando litri di lacrime. I miei erano - sono - bravissime persone, ma non mi sono stati molto di aiuto. Così io tornavo a casa, infilavo la cassetta nello stereo e, per un.po, dimenticavo tutto. Volavo, letteralmente, inseguendo quella voce così fuori dal comune, che cantava canzoni particolari, che spesso parlavano della sua terra,.Lagonegro. Mi dicevo che se quest'uomo che così bene interpretava la mia anima veniva da lì, allora ci volevo andare anche io. Ma Lagonegro, e la Basilicata intera, per una ragazzina di 11 anni era lontanissima, non riuscivo neanche a immaginarla...
C'era nato e vissuto Pino Mango. É riduttivo affermare che fosse il mio cantante preferito: Pino Mango per me é stato molto di più. In certi momenti é stato la mia famiglia. Da ragazzetta ero molto sola, sono stata sfortunata nelle amicizie, venivo presa regolarmente in giro a scuola e agli scout per i motivi più diversi, ero sensibile e molto fragile. Tornavo a casa ingoiando litri di lacrime. I miei erano - sono - bravissime persone, ma non mi sono stati molto di aiuto. Così io tornavo a casa, infilavo la cassetta nello stereo e, per un.po, dimenticavo tutto. Volavo, letteralmente, inseguendo quella voce così fuori dal comune, che cantava canzoni particolari, che spesso parlavano della sua terra,.Lagonegro. Mi dicevo che se quest'uomo che così bene interpretava la mia anima veniva da lì, allora ci volevo andare anche io. Ma Lagonegro, e la Basilicata intera, per una ragazzina di 11 anni era lontanissima, non riuscivo neanche a immaginarla...
Cornetto + succo di frutta a Salerno: 3 euro. Ennamo!
...poi
sono cresciuta, e ovviamente ho sentito l'esigenza di ascoltare altre
cose. Tanto più che ho seguito, almeno in parte, la strada della musica.
Mi sono spostata sul rock, sul folk, ho cominciato a suonare. Ho
continuato a seguire Mango fino al 2002, ma "La rondine" proprio non mi
piaceva: cominciavo a sentirlo, dall'alto dei miei 20 anni, come un
vecchio amico la cui strada si stava inesorabilmente
separando dalla mia. Dopo il 2002 non l'ho più sentito nominare. Ho
pensato spesso a lui, davvero come si fa con una persona cara che non
senti da tanto tempo, avevo letto di vecchie polemiche su internet ma
poi più nulla. Mi dicevo passerá per qualche concerto a Genova, prima o
poi, potrei andare a sentirlo. Prima o poi. Prima o ... poi .
Quanto può contare un cantante nella vita di una persona?
Quanto e cosa può significare?
Non lo so, solo, sinceramente, non pensavo così tanto.
Ma quando sei bambino tutto è più forte. Le emozioni le vivi più intensamente, é tutto "la prima volta". La prima volta che vai in bicicletta, la prima nuotata, il primo bacio.
La prima volta che ho visto Mango era il 1990. Avevo 10 anni e mezzo. C'era Sanremo, ma a me non interessava, io ero molto "bambina", ascoltavo ancora le canzoni dello Zecchino, per dire. Ero giusto nella mia cameretta a farmi gli affaracci miei, quando mia madre mi chiama: "Lella! Vieni! C'é un cantante bravo!". Non era la prima volta che mia madre mi proponeva cantanti da ascoltare e io li rifiutavo tutti, classificandoli come "noiosi". Come al solito le concessi qualche minuto: andai in sala, rimanendo sulla porta, pronta alla fuga - ero certa che anche questa volta sarei fuggita dopo 3 note
...
Scesa.
Un pezzettino a piedi - con zainone e sole che brucia alle 13, non
facile - e arrivo alla Locanda Da Federico. Camera fresca e graziosa.
Ora pausa pranzo. La Neve a Lagonegro ha bisogno di mangiare!
Eccola, quindi, Lagonegro. Qui volevo andare da piccola, qui sono arrivata, 22 anni dopo. Mi immergo .
A
Lagonegro appena fai un passo fuori sei in campagna. In questo momento
sono su una collinetta erbosa, dove c'é un bel venticello, appoggiata a
una specie di obelischino, e di nuovo si vede tutto il panorama: da una
parte il paese, dall'altra le montagne che circondano la valle. Si
racconta che Pino non volesse andare via di qui. Lo credo bene! Qui la
gente ti saluta e ti sorride anche se non ti conosce. Ti senti di casa
anche se vieni dal nord .
E
niente...Lagonegro mi ha risucchiato. Complice anche un cordialissimo
personaggio, un po' mago, un po' stregone, un po' muratore, che di nome
fa Armando e di cognome Mango, e che passerá la sua estate in un ex
lanificio, che sembra un labirinto...
...e
insomma, avevo dieci anni e mezzo e me ne stavo lì, sullo stipite della
porta, ad aspettare questo "cantante" che piaceva a mia madre, convinta
che nemmeno questo mi sarebbe piaciuto. lo presentano, ed esce questo
personaggio vestito di bianco, col cravattino nero. comincia la canzone,
e giá sento un brillio: bello l'effetto goccia, penso! continuo ad
ascoltare, e il personaggio comincia a cantare.
E lì mi si é aperto un mondo, un universo che non conoscevo e che mi ha
da subito affascinato per quanto era diverso da ciò che avevo sentito
fino ad allora. Questo cantante non aveva nulla del classico cantante
italiano che avevo sentito finora. E poi aveva questo modo di guardare,
questo sguardo intenso, un po' ironico, che lo faceva sembrare di un
altro mondo. Insomma, da lì qualcosa in me é cambiato. Da lì é iniziato
tutto. Ho cominciato a diventare grande. E anche la musica che faccio,
in qualche modo, viene da lì, da quel Sanremo 1990, da quei 3 minuti di
canzone. Ah giá, la canzone: si intitolava "Tu...sì".
E
poi questi piedi, cammina cammina, raggiungono un edificio
imponente...sará mica...? Diamo un'occhiata...dentro c'é un signore che
sta lavorando.
"Buongiorno! Ma che posto é questo?"
"É di Armando Mango"
"Ah sì?"
"Sì, l'ha visto fuori? Se c'é la macchina rossa vuol dire che c'é"
"Ok, grazie"
Esco fuori. Guardo in su, e in cima alla salita in lontananza vedo una macchina rossa. Quindi quel signore in jeans e maglietta nera non può che essere lui.
Lo saluto: "Buongiorno! Sei Armando?"
Mi sorride, e mi viene incontro, in discesa. Che strano, penso. Questo momento mi ricorda tanto quello di 25 anni fa, quando ho visto per la prima volta suo fratello, solo che qui é tutto reale. Altroché.
"Ciao! Sono Marcella. Nevesudilei".
Così reale, che quando gli stringo la mano ho la voce un po' rotta, ma lui, che ha gli stessi occhi brillanti di suo fratello, mi sorride con calore. Ed é subito sentirsi a casa.
"Buongiorno! Ma che posto é questo?"
"É di Armando Mango"
"Ah sì?"
"Sì, l'ha visto fuori? Se c'é la macchina rossa vuol dire che c'é"
"Ok, grazie"
Esco fuori. Guardo in su, e in cima alla salita in lontananza vedo una macchina rossa. Quindi quel signore in jeans e maglietta nera non può che essere lui.
Lo saluto: "Buongiorno! Sei Armando?"
Mi sorride, e mi viene incontro, in discesa. Che strano, penso. Questo momento mi ricorda tanto quello di 25 anni fa, quando ho visto per la prima volta suo fratello, solo che qui é tutto reale. Altroché.
"Ciao! Sono Marcella. Nevesudilei".
Così reale, che quando gli stringo la mano ho la voce un po' rotta, ma lui, che ha gli stessi occhi brillanti di suo fratello, mi sorride con calore. Ed é subito sentirsi a casa.
TO BE CONTINUED...
Sul mio profilo facebook potete trovare il racconto completo con tutti i commenti di chi mi ha seguito: https://www.facebook.com/nevesudilei