lunedì 31 dicembre 2012

RUBEN . IL LAVORO PIU' DURO



Spiazzante, il disco di Ruben. Perchè i suoi dischi precedenti non mi avevano convinto molto. Ma questo, ragazzi...Questo è davvero un disco necessario. Non mi dilungo a ripetere cose che sono già state scritte, e molto meglio, da altri, ma "Un killer" è una grande apertura,  con quelle coloriture di archi agghaccianti.


Le mie preferite sono "Anche questo è andato", bello l'accompagnamento morbidoso della chitarra, e naturalmente i mandolino di deriva sicula è adattissimo. Mi rimanda a "Six Feet Under", la mia serie preferita, che racconta la vita di una famiglia di becchini americani: come colonna sonora ci sarebbe stata alla grande.

In "Vinceremo", mi vedo Ruben nel mezzo del suo amato mestiere, a marciare in aula con questa canzone a fare da sottofondo. Bello l'arrangiamenteo western, molto badalamentiano.

"Ridere!", questa è quella che più mi rimane in testa. Delicatissima canzone dedicata ai comici - e a me vengono in mente i pagliacci, che devono far ridere ma sono personaggi malinconicissimi.

"Ti racconterò", ballata gioiosa sul mestiere dell'insegnante, che cerca di coinvolgere i suoi studenti ma con pochi risultati. Io che sono figlia di un'ex insegnante mi sento particolarmente coinvolta!

Naturalmente "Primo Maggio", in assoluto la mia preferita. L'immagine del sindacalista che si innamora durante la manifestazione è potentissima. Fantastica.

"Mammolo", bé, con una frase come "Che Dio ti raddoppi tutto quello che mi mandi" non poteva passare inosservata, questa canzone, anch'essa un po' wester e un po' blues.

Infine "Contratto a termine", l'essenza ultima della vita. Tutti noi siamo precari, dato che prima o poi finiremo sotto terra...

Che dire, un disco pazzesco. Ogni canzone sembra essere quella definitiva, invece ti stupisci perchè quella dopo lo è ancora di più. Una gran scrittura, una riflessione che dura da una vita. Chapeau.

*****

*neve*

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